Concordato Preventivo Biennale (CPB)

Entro il 31 ottobre 2024 per i titolari di partita IVA (persone fisiche e società) che hanno applicato nel 2023 gli ISA (ex studi di settore) è possibile aderire al Concordato preventivo biennale fiscale (CPB).

Cos’è il Concordato preventivo biennale fiscale (CPB)?

Il CPB è un “accordo” tra il contribuente e l’Agenzia delle Entrate con il quale l’AE propone un reddito imponibile (IRPEF o IRES):

  •  per il biennio 2024/2025 per i soggetti ISA;
  • Solo per l’anno 2024 per i soggetti forfettari.

In caso di accettazione il contribuente, sarà tenuto a pagare le imposte su tale reddito a prescindere da quello effettivamente conseguito.

Chi è interessato?

Possono aderire al CPB i seguenti soggetti:

• Contribuenti forfettari: imprenditori individuali e professionisti con ricavi non superiori a 85.000 euro nel 2023;

• Imprenditori individuali, professionisti, studi professionali, società di persone e società di capitali con ricavi non superiori a 5.164.569 euro nel 2023 che hanno applicato gli ISA nel 2023.

Sono espressamente esclusi dal CPB i seguenti soggetti:

• con debiti tributari e per contributi previdenziali superiori a 5.000 euro, definitivamente accertati entro il 31/12/2023, non oggetto di sospensione e non rateizzati (salvo intervenuta decadenza della rateazione); rilevano solo i debiti erariali, essendo escluse le imposte locali (es. IMU); rilevano solo i debiti accertati e quindi sono esclusi gli avvisi bonari non ancora seguiti da cartella:

• che hanno iniziato l’attività nel 2023;

• che non hanno presentato la dichiarazione dei redditi, pur essendo obbligati, relativa ad uno degli anni 2021-2022-2023;

• che nel 2023 hanno avuto redditi non soggetti ad imposta per importi superiori al 40% del reddito (es. plusvalenze esenti, super-iper ammortamenti detassati, dividendi, crediti d’imposta esenti, ecc.);

• che optano per il forfettario nel 2024 (esclusione per il biennio) o nel 2025 (esclusione solo per tale anno)

L’opzione per il concordato deve essere esercitata entro il 31 Ottobre 2024, in sede di presentazione della dichiarazione dei redditi per il 2023.

Come si presenta la domanda di CPB?

L’opzione per il concordato va presentata mediante la dichiarazione dei redditi modello 2024 compilando l’apposito quadro CPB del modello ISA oppure il quadro LM (forfettari).

Come viene determinato il reddito proposto per il CPB?

La proposta di reddito viene proposta automaticamente dal software predisposto dell’Agenzia delle Entrate sulla base sia del reddito dichiarato per il 2023 che del punteggio ISA (per i soggetti non forfettari); per i soggetti ISA, verranno proposti un reddito target per il 2024 e per il 2025 equivalenti all’importo necessario per ottenere un voto pari a 10 nel 2023; i redditi target sono comunque indicizzati sulla base della stima di crescita del PIL italiano (+0,6% per il 2024, + 1% per il 2025).

Il reddito concordato indicato dal software dell’Agenzia delle Entrate non tiene conto dei seguenti componenti, di natura “straordinaria”:

• Plusvalenze e minusvalenze;

• Sopravvenienze attive e passive (solo per le imprese);

• Perdite su crediti (solo per le imprese);

• Dividendi (solo per le imprese);

• Utili/perdite da società di persone;

• Ricavi da cessione clientela (solo per i professionisti).

Quali sono i Vantaggi dell’adesione al CPB?

Sul maggior reddito concordato rispetto al 2023, sia nel 2024 che nel 2025 non si applicano le imposte ordinarie, ma un’imposta sostitutiva (dell’IRPEF/IRES) agevolata pari al:

• 3% per i forfettari “start-up” (primi 5 anni di attività – invece del 5%);

• 10% per gli altri forfettari (invece del 15%);

• 10% per i soggetti ordinari con voto ISA pari o superiore a 8 nel 2023 (invece dell’IRES 24% per le società di capitali o le aliquote IRPEF ordinarie 15%-35%-43% per gli altri soggetti);

• 12% per i soggetti ordinari con voto ISA pari o superiore a 6 ma inferiore a 8 nel 2023 (invece dell’IRES 24% per le società di capitali o le aliquote IRPEF ordinarie 15%-35%-43% per gli altri soggetti);

• 15% per i soggetti ordinari con voto ISA inferiore a 6 (invece dell’IRES 24% per le società di capitali o le aliquote IRPEF ordinarie 15%-35%-43% per gli altri soggetti);

L’IRAP resta invece dovuta nell’aliquota ordinaria (3,90%) anche sul maggior reddito.

Cosa succede se sforo il reddito concordato per il 2024 e 2025?

Sui redditi eccedenti il reddito concordato non è invece dovuta alcuna imposta, né IRES né IRAP.

La convenienza all’adesione per i contribuenti ISA dipende pertanto da un lato dal punteggio ISA conseguito nel 2023 (più è alto tanto minore sarà l’incremento di reddito proposto) e dall’altro dall’importo dell’incremento di reddito previsto per gli anni 2024 e 2025 rispetto al 2023.

Per i contribuenti in regime forfettario la convenienza è strettamente legata all’incremento di reddito tra 2023 e 2024.

In ogni caso, se reddito tendenziale 2024-2025 è più basso rispetto al 2023, il concordato, da un punto di vista strettamente economico, non è conveniente.

Quali sono gli altri vantaggi del concordato?

In caso di adesione al concordato sono previsti i seguenti ulteriori vantaggi:

• anticipazione di un anno dei termini di decadenza per gli accertamenti fiscali;

• limitazioni degli accertamenti basati su presunzioni semplici;

• altri vantaggi dei soggetti ISA con voti 9/10 (esonero visto di conformità per compensazione crediti fino a 70.000 euro o 50.000 Euro per l’Iva, esonero visto per rimborsi Iva fino a 70.000 Euro, ecc.).

Che effetto ha il CPB sui versamenti dei contributi previdenziali?

Il reddito concordato è valido anche ai fini della determinazione dei contributi INPS.

Qualora il reddito effettivo superi quello concordato, il contribuente potrà decidere se pagare i contributi sul reddito concordato o su quello effettivo.

Quali sono i rischi e chi non conviene aderire al CPB?

Il principale rischio dell’adesione al concordato è quello di non “raggiungere” il livello di reddito da concordato e quindi di pagare più imposte di quante ne sarebbero dovute in assenza di concordato non essendo possibile revocare l’opzione.

Il rischio è praticamente zero per i forfettari in quanto l’opzione è valida solo per il 2024 ed essendo esercitabile ad ottobre non sarà difficile fare una stima del reddito.

Quando è possibile revocare il CPB?

E’ possibile disapplicare il concordato solo in presenza delle seguenti specifiche circostanze eccezionali che determinano minori redditi effettivi di oltre il 30% l’importo concordato:

• eventi calamitosi per i quali il Governo ha dichiarato lo stato di emergenza;

• altri eventi straordinari che hanno comportato (i) danni ai locali resi totalmente o parzialmente inagibili, (ii) danni alle scorte di magazzino con sospensione della produzione, (iii) impossibilità di accedere ai locali, (iv) sospensione dell’attività per interruzione dell’attività del principale cliente soggetto agli stessi eventi;

• messa in liquidazione (volontaria o giudiziale), sospensione dell’attività comunicata alla Camera di Commercio, sospensione dall’esercizio della professione comunicata all’Ordine, affitto dell’unica azienda.

In caso di eventi calamitosi, altri eventi straordinari o sospensione dell’attività è anche possibile continuare il concordato avvalendosi di una riduzione del reddito proposto rispettivamente del 10%, 20% o 30% se la sospensione dell’attività è avvenuta per un periodo compreso tra 30 e 60 giorni, tra 60 e 120 ovvero per un periodo superiore a 120 giorni.

In quali casi viene revocato il CPB?

Il concordato cessa anche in questi casi:

• il soggetto forfettario supera i 150.000 euro di fatturato nel 2024;

• il soggetto ISA supera i 7.746.854 euro di fatturato nel 2024 o nel 2025;

• il soggetto ISA è interessato da operazioni di fusione, scissione o conferimento nel 2024 o nel 2025;

• si verifica nel 2024/2025 una modifica dei soci/associati nelle società di persone e studi associati (entrata o uscita di uno o più soci);

• viene notificato un accertamento fiscale nel 2023/2024/2025 per importi superiori al 30% dei ricavi dichiarati;

• si verifica una modifica codice attività con applicazione di diverso ISA;

• viene cessata l’attività.

A quali adempimenti sono soggetti gli imprenditori che aderiscono al CPB?

Negli anni oggetto di concordato i soggetti aderenti sono soggetti agli ordinari obblighi contabili e di presentazione delle dichiarazioni fiscali.

L’adesione al concordato non ha effetti ai fini IVA.

Le attività istruttorie e di controllo dell’amministrazione non subiscono limitazioni.

Che effetto ha l’adesione al CPB sugli acconti delle imposte per l’anno 2024?

Entro il 30 novembre 2024 occorre integrare gli acconti (storici) di un importo pari al 10% (più 3% per l’Irap) della di differenza tra il reddito concordato per il 2024 e quello dichiarato per il 2023.