La sospensione degli ammortamenti delle immobilizzazioni materiali ed immateriali prevista dall’art. 60 co. 7-bis e seguenti del DL 104/2020 (convertito in L. 126/2020) per effetto dell’estensione disposta dal DL 198/2022 (conv. L. 14/2023 c.d. “Milleproroghe”), può trovare applicazione anche per i Bilanci 2023, attualmente in fase di chiusura.
Tuttavia la sospensione deve essere ponderata attentamente .
Riguardo alle motivazioni che possono giustificare la sospensione, nonostante la mancanza di specifiche indicazioni normative, appare logico riferirsi ad una situazione “eccezionale” di crisi, come quelle conseguenti all’incremento dei prezzi delle fonti energetiche, agli effetti negativi dei conflitti in Ucraina e in Medio-Oriente oppure alle difficoltà di approvvigionamento di materie prime o semilavorati o all’andamento inflazionistico.
Riguardo, invece, alle condizioni per l’applicazione della sospensione dell’ammortamento, ancorché la norma non richiami specifici casi o fattispecie, occorre considerare:
- gli effetti sulla finalità della rappresentazione veritiera e corretta del bilancio;
- l’incompatibilità con l’utilità residua delle immobilizzazioni;
- il possibile incremento delle quote di ammortamento da rilevare negli esercizi successivi alla sospensione;
- gli effetti sulla comparabilità dei bilanci e sulla valutazione del merito creditizio;
- gli effetti sul presupposto della continuità aziendale.